Guida per Principianti al Giardino del Tè Giapponese
Un piccolo roji (giardino del tè) offre una pausa dalla vita di tutti i giorni. Perché non goderne nel proprio giardino?
舩村佳織
2017年9月6日
造園会社にて個人邸外構・庭の設計施工を行うプランナーとして勤務後、ニュージーランドにて現地の植物ナーセリー勤務及び園芸関係のボランティアを1年間経験。現在は静岡県富士市を中心に自然素材を使った庭づくりを行っています。
二児の子育て中でもあり、家族みんなが楽しめる庭造りが得意です。設計者として、主婦としての目線から、暮らしやすさに寄り添います。
造園会社にて個人邸外構・庭の設計施工を行うプランナーとして勤務後、ニュージーランドにて現地の植物ナーセリー勤務及び園芸関係のボランティアを1年間経験。現在は静岡県富士市を中心に自然素材を使った庭づくりを行っています... もっと見る
I giardini giapponesi sono spesso classificati in tre tipologie principali: chisen-teien (giardini con stagno), karesansui (giardini di pietra, conosciuti anche come giardini zen) e roji (semplici giardini rustici delle case del tè). In questo Ideabook ci concentriamo sui roji.
L’estetica giapponese dei roji dona a questi giardini una tranquillità che penetra nel profondo dell’anima. Alla fine del XVI secolo, il maestro del tè Sen no Rikyū perfezionò lo stile della cerimonia del tè, oggi conosciuto come wabi-cha. La sua essenza si basa sullo spirito del wabi, una concezione di bellezza semplice e rustica, perciò la pratica del wabi-cha necessita di una collocazione in un ambiente bucolico, un luogo in cui la frenesia della città è lasciata alle spalle. Tale “dimora di montagna in città” è il concetto centrale dietro i roji e le case del tè (chashitsu).
Creare uno spazio del genere in un contesto urbano non è certo facile, ma con un po’ di ingegno e il posto giusto, godere dei piaceri di un giardino del tè giapponese in una casa cittadina è possibile.
Passiamo in rassegna gli elementi che compongono un roji e scopriamo alcune idee che possono essere riprodotte in qualsiasi giardino.
L’estetica giapponese dei roji dona a questi giardini una tranquillità che penetra nel profondo dell’anima. Alla fine del XVI secolo, il maestro del tè Sen no Rikyū perfezionò lo stile della cerimonia del tè, oggi conosciuto come wabi-cha. La sua essenza si basa sullo spirito del wabi, una concezione di bellezza semplice e rustica, perciò la pratica del wabi-cha necessita di una collocazione in un ambiente bucolico, un luogo in cui la frenesia della città è lasciata alle spalle. Tale “dimora di montagna in città” è il concetto centrale dietro i roji e le case del tè (chashitsu).
Creare uno spazio del genere in un contesto urbano non è certo facile, ma con un po’ di ingegno e il posto giusto, godere dei piaceri di un giardino del tè giapponese in una casa cittadina è possibile.
Passiamo in rassegna gli elementi che compongono un roji e scopriamo alcune idee che possono essere riprodotte in qualsiasi giardino.
Cos’è un roji?
Un roji è un giardino che si trova di fronte a una casa del tè. È chiamato anche chatei/chaniwa (letteralmente “giardino della casa del tè”). La casa del tè è il luogo dove viene eseguito il chaji, la cerimonia del tè nella sua forma completa. Tutti gli elementi della cerimonia del tè, dal kaiseki (semplici piatti di stagione in piccole porzioni) al tè, sono disposti in ordine, e attraverso il rito del tè viene espressa una sincera ospitalità.
Ma la cerimonia del tè inizia ancora prima di entrare nella casa del tè. Ogni passo che gli ospiti fanno verso il roji li conduce lontani dalla mondanità e vicini allo straordinario mondo della cerimonia del tè. Per i giapponesi il roji è un posto in cui lasciarsi il mondo terreno alle spalle.
Quando gli ospiti entrano nella casa del tè, devono rispettare certe regole ed eseguire determinate azioni. Gli strumenti corrispondenti a queste azioni sono disposti nel roji nel giusto ordine.
Un roji è un giardino che si trova di fronte a una casa del tè. È chiamato anche chatei/chaniwa (letteralmente “giardino della casa del tè”). La casa del tè è il luogo dove viene eseguito il chaji, la cerimonia del tè nella sua forma completa. Tutti gli elementi della cerimonia del tè, dal kaiseki (semplici piatti di stagione in piccole porzioni) al tè, sono disposti in ordine, e attraverso il rito del tè viene espressa una sincera ospitalità.
Ma la cerimonia del tè inizia ancora prima di entrare nella casa del tè. Ogni passo che gli ospiti fanno verso il roji li conduce lontani dalla mondanità e vicini allo straordinario mondo della cerimonia del tè. Per i giapponesi il roji è un posto in cui lasciarsi il mondo terreno alle spalle.
Quando gli ospiti entrano nella casa del tè, devono rispettare certe regole ed eseguire determinate azioni. Gli strumenti corrispondenti a queste azioni sono disposti nel roji nel giusto ordine.
Le origini del roji risalgono agli inizi della cerimonia del tè e oggi, anche per le persone non particolarmente esperte in materia, è lo stile che con più probabilità viene in mente quando ci si immagina un giardino giapponese.
Tenendo in considerazione queste premesse, diamo uno sguardo agli elementi più distintivi dei roji.
Tenendo in considerazione queste premesse, diamo uno sguardo agli elementi più distintivi dei roji.
Tsukubai
Il tsukubai è uno degli elementi più importanti del roji. Qui gli ospiti si lavano le mani e si sciacquano la bocca per purificare il corpo e lo spirito prima di entrare nella casa del tè.
Consiste in un catino in pietra (chozubachi) circondato da una disposizione di pietre chiamata yakuishi. Queste pietre sono molto più che decorative: la loro posizione intorno al catino è basata sui ruoli che svolgono e permettono che l’acqua defluisca. Sono chiamate umi (mare) e i loro bordi sono levigati dall’acqua. Ci sono anche delle pietre per far drenare l’acqua dopo che viene utilizzata per il rituale di purificazione, sono denominate suimon. La pietra davanti al catino è chiamata maeishi e serve a far inginocchiare l’ospite quando estrae l’acqua dal catino. Nella pietra a destra, yuokeishi, viene poggiato un secchio di legno per l’acqua calda durante la stagione fredda; la pietra a sinistra, teshokuishi, ospita una lanterna quando la cerimonia del tè avviene di notte.
Il tsukubai ha un’aura speciale nel roji e può essere considerato il punto focale del giardino.
Il tsukubai è uno degli elementi più importanti del roji. Qui gli ospiti si lavano le mani e si sciacquano la bocca per purificare il corpo e lo spirito prima di entrare nella casa del tè.
Consiste in un catino in pietra (chozubachi) circondato da una disposizione di pietre chiamata yakuishi. Queste pietre sono molto più che decorative: la loro posizione intorno al catino è basata sui ruoli che svolgono e permettono che l’acqua defluisca. Sono chiamate umi (mare) e i loro bordi sono levigati dall’acqua. Ci sono anche delle pietre per far drenare l’acqua dopo che viene utilizzata per il rituale di purificazione, sono denominate suimon. La pietra davanti al catino è chiamata maeishi e serve a far inginocchiare l’ospite quando estrae l’acqua dal catino. Nella pietra a destra, yuokeishi, viene poggiato un secchio di legno per l’acqua calda durante la stagione fredda; la pietra a sinistra, teshokuishi, ospita una lanterna quando la cerimonia del tè avviene di notte.
Il tsukubai ha un’aura speciale nel roji e può essere considerato il punto focale del giardino.
Un catino con un congegno per l’acqua aggiungerà al vostro giardino il suono rilassante dell’acqua che scorre, ma anche semplicemente una vasca contenente acqua saprà conferire carattere all’insieme.
Scegliete un luogo umido per il vostro catino e utilizzate piante e oggetti che trasmettono un senso di umidità, così potrete creare una scena che ricorda la natura rigogliosa di montagna, anche in un piccolo giardino. E seppur è vero che il tsukubai originale include le pietre, non c’è bisogno di essere dogmatici su questo punto.
Scegliete un luogo umido per il vostro catino e utilizzate piante e oggetti che trasmettono un senso di umidità, così potrete creare una scena che ricorda la natura rigogliosa di montagna, anche in un piccolo giardino. E seppur è vero che il tsukubai originale include le pietre, non c’è bisogno di essere dogmatici su questo punto.
Si può posizionare il tsukubai anche in un punto in cui può essere ammirato dagli interni. Quando si ricevono ospiti, potete enfatizzare l’atmosfera con fiori galleggianti o con il semplice fruscio dell’acqua. E per far risaltare il giardino durante la notte non dimenticate di curare l’illuminazione.
Chumon
Il chumon (cancello intermedio) divide il roji in un doppio giardino del tè (niju roji) costituito da un giardino esterno (soto roji) e uno interno (uchi roji). Gli ospiti attendono il padrone di casa in una zona d’attesa (koshikake machiai) nel giardino del tè esterno, vissuta come un punto di passaggio. Dopo che il padrone di casa li saluta, tutti insieme passano attraverso il chumon ed entrano nel giardino del tè interno, con i suoi scenari bucolici. Oggi, il doppio giardino del tè diviso da un chumon è il tipo più comune di roji.
La maggior parte dei chumon sono semplici costruzioni di bambù (yotsumegaki, in foto) o di rami intrecciati (shiorido), perché non c’è alcuna necessità di nascondere completamente un lato del giardino dall’altro con una porta. Nel secondo caso una cornice rettangolare formata da stecche di bambù contiene all’interno un reticolo creato con rami intrecciati a forma esagonale; il suo aspetto semplice e rustico lo rende una scelta molto comune.
Un chumon può essere utile anche per segnare il confine tra una zona speciale del giardino – per esempio un giardino per la cerimonia del tè o un paesaggio particolarmente curato – e una zona più funzionale – come quella con lo stendibiancheria.
Il chumon (cancello intermedio) divide il roji in un doppio giardino del tè (niju roji) costituito da un giardino esterno (soto roji) e uno interno (uchi roji). Gli ospiti attendono il padrone di casa in una zona d’attesa (koshikake machiai) nel giardino del tè esterno, vissuta come un punto di passaggio. Dopo che il padrone di casa li saluta, tutti insieme passano attraverso il chumon ed entrano nel giardino del tè interno, con i suoi scenari bucolici. Oggi, il doppio giardino del tè diviso da un chumon è il tipo più comune di roji.
La maggior parte dei chumon sono semplici costruzioni di bambù (yotsumegaki, in foto) o di rami intrecciati (shiorido), perché non c’è alcuna necessità di nascondere completamente un lato del giardino dall’altro con una porta. Nel secondo caso una cornice rettangolare formata da stecche di bambù contiene all’interno un reticolo creato con rami intrecciati a forma esagonale; il suo aspetto semplice e rustico lo rende una scelta molto comune.
Un chumon può essere utile anche per segnare il confine tra una zona speciale del giardino – per esempio un giardino per la cerimonia del tè o un paesaggio particolarmente curato – e una zona più funzionale – come quella con lo stendibiancheria.
Tobiishi e nobedan
Il roji è concepito come un luogo di passaggio verso la casa da tè, qui il tobiishi (sentiero di pietre) e il nobedan (pavimentazione in pietra) giocano il ruolo più funzionale nel raggiungimento di questo scopo. Ma dal momento che concentrarsi solo sulla praticità va a scapito della bellezza, è importante trovare il giusto equilibrio. Sen no Rikyū raccomanda di posare le pietre in modo che il loro ruolo nel giardino sia per il 60% funzionalità e per il 40% estetica.
Le pavimentazioni in pietra (a volte chiamate tatami-ishi) forniscono più stabilità rispetto ai sentieri di pietre, ma un percorso composto esclusivamente da mattonelle ha un aspetto troppo rigido, quindi è meglio inserire anche alcune pietre. È possibile creare diverse combinazioni in base all’impatto estetico che si vuole ottenere.
Il roji è concepito come un luogo di passaggio verso la casa da tè, qui il tobiishi (sentiero di pietre) e il nobedan (pavimentazione in pietra) giocano il ruolo più funzionale nel raggiungimento di questo scopo. Ma dal momento che concentrarsi solo sulla praticità va a scapito della bellezza, è importante trovare il giusto equilibrio. Sen no Rikyū raccomanda di posare le pietre in modo che il loro ruolo nel giardino sia per il 60% funzionalità e per il 40% estetica.
Le pavimentazioni in pietra (a volte chiamate tatami-ishi) forniscono più stabilità rispetto ai sentieri di pietre, ma un percorso composto esclusivamente da mattonelle ha un aspetto troppo rigido, quindi è meglio inserire anche alcune pietre. È possibile creare diverse combinazioni in base all’impatto estetico che si vuole ottenere.
Prima di passare dall’interno all’esterno, le persone si tolgono gli zori (sandali giapponesi) nell’apposita pietra per togliersi le scarpe (kutsunugi-ishi). È importante posizionare questa pietra più in alto rispetto alle altre in modo da rendere più facile l’accesso al giardino. E siccome è collegata al tobiishi, è consigliabile scegliere una pietra che riprenda il design di quelle del sentiero.
In un giardino con terrazzo o pedana in legno, queste pietre possono servire da gradini.
In un giardino con terrazzo o pedana in legno, queste pietre possono servire da gradini.
Se preferite un effetto meno formale del tobiishi, potete optare per il ararekoboshi (letteralmente “chicchi di grandine sparpagliati”): ovvero disporre delle piccole pietre in maniera irregolare. Questa opzione si presenta come un potenziale lavoretto fai da te. Naturalmente, posare centinaia di pietre mantenendo una certa armonia richiede una buona dose di pazienza e manualità, ma se avete fiducia nelle vostra capacità, è una sfida che vale la pena affrontare.
Chiriana
I chiriana sono dei buchi nel terreno parzialmente nascosti da una pietra per lo smaltimento temporaneo di eventuali detriti da giardino raccolti appena prima dell’arrivo degli ospiti. Ma spesso le persone usano i chiriana come un punto dove mostrare con disinvoltura fiori e rami ai visitatori. I chiriana simboleggiano la passione dei giapponesi per i dettagli.
I chiriana sono dei buchi nel terreno parzialmente nascosti da una pietra per lo smaltimento temporaneo di eventuali detriti da giardino raccolti appena prima dell’arrivo degli ospiti. Ma spesso le persone usano i chiriana come un punto dove mostrare con disinvoltura fiori e rami ai visitatori. I chiriana simboleggiano la passione dei giapponesi per i dettagli.
Per il vostro giardino, potreste pensare di realizzare un chiriana da usare come contenitore di fiori e piante di stagione. E piuttosto che una ricca composizione, seguite il buon gusto e la sobrietà, così che passi quasi inosservata.
Alberi e piante
Gli alberi e le piante sono essenziali per dare a un giardino del tè un’atmosfera montanara.
Le piante di un roji possono essere di qualsiasi varietà, ma un roji nella sua mera essenza evita di apparire evidentemente artificiale. Considerando questo presupposto, cercate di sforzarvi a utilizzare le piante nel loro stato naturale, non potatele, e preferite quelle più adatte al clima locale.
Gli alberi e le piante sono essenziali per dare a un giardino del tè un’atmosfera montanara.
Le piante di un roji possono essere di qualsiasi varietà, ma un roji nella sua mera essenza evita di apparire evidentemente artificiale. Considerando questo presupposto, cercate di sforzarvi a utilizzare le piante nel loro stato naturale, non potatele, e preferite quelle più adatte al clima locale.
Per la copertura del terreno una buona scelta è il muschio, contribuirà a creare l’atmosfera dei giardini del tè giapponesi. Hypnum plumaeforme è consigliato perché facile da coltivare sia in zone ombreggianti che soleggiate. Ma al muschio non piace il terreno secco, quindi fate molta attenzione alla irrigazione.
Nelle case di città, spesso la vista dalle finestre è occupata dagli edifici vicini piuttosto che affacciarsi sulla natura. Per nascondere tale scenario indesiderato potete utilizzare il yukimi-shoji, un tipo di shoji (il tipico pannello giapponese) costituito da vetro e carta che può scorrere su e giù. Ma poiché questo concentra la vista sul terreno del giardino, è necessaria un’attenta coltivazione del sottobosco.
Il sado o chanoyu (la cerimonia del tè) conta molte regole e abitudini, e creare un autentico giardino del tè richiede conoscenze specifiche. Ma questo non significa che dobbiate scoraggiarvi se volete prendere ispirazione dai roji per dare una nuova vita al vostro giardino. Un tradizionale paesaggio giapponese, anche piccolo, ha la capacità di placare l’anima. Ci auguriamo quindi che esplorerete le sue meraviglie e scoprirete qualcosa di nuovo per rendere il vostro giardino una piccola oasi di pace.
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Dentro uno Chashitsu: Storia e Magia delle Case del Tè Giapponesi
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