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I Rampicanti Fioriti più Belli per la Tua Pergola in Giardino
Non solo glicine e vite, ma anche laburno, passiflora, clerodendro. Scopriamo le piante rampicanti più ricche di fascino
Lidia Zitara
2017年8月13日
Una lunga pergola consente di piantare dei rampicanti molto alti, anche giganteschi, con effetti spettacolari. Le piante vanno scelte a seconda delle dimensioni e della forma della pergola (a tunnel, arcuata, spiovente, ecc.) e della sua altezza. A meno che non vogliate un pergolato ricoperto solo da un tipo di pianta, è sempre consigliabile associare generi diversi, in modo da avere un bel contrasto di fogliame, fioriture scalari durante la bella stagione e una copertura più densa. In particolare se desiderate che la pergola sia ricoperta anche in inverno, usate delle sempreverdi di base, come edera e falso gelsomino o piccoli arbusti dai fusti lassi e pieghevoli, che saranno ravvivati in primavera da rampicanti da fiore.
Sconsigliabili invece i rampicanti annuali, come le ipomee, che a fine fioritura creano un intricatissimo groviglio di fusticini secchi, che deve essere rimosso a mano utilizzando un uncino, correndo il rischio di spezzare e rovinare le altre piante.
Sconsigliabili invece i rampicanti annuali, come le ipomee, che a fine fioritura creano un intricatissimo groviglio di fusticini secchi, che deve essere rimosso a mano utilizzando un uncino, correndo il rischio di spezzare e rovinare le altre piante.
Infallibili e affidabili come la vite
Glicine e vite sono tra i rampicanti più utilizzati per i pergolati di una certa dimensione. Di entrambi basterà di solito una sola pianta, che si allungherà anche per dieci, venti metri. Anzi, la crescita di queste piante è probabilmente indefinita, ma per necessità antropiche necessitano di una potatura annuale di contenimento. La vite comune o l’uva fragola daranno un tocco decisamente rustico e mediterraneo al pergolato. Se optate per un glicine il consiglio è di indirizzarvi su varietà particolari, a fiore piccolo o tondeggiante, bicolore, rosato, bianco, o a grappoli lunghi.
Parthenocissus quinquefolia e P. tricuspidata sono altrettanto affidabili ma non producono fiori, hanno però la caratteristica di arrossare il fogliame in autunno e sono molto indicate in zone fresche.
Il luppolo dorato (Humulus lupulus ‘Aureum’) è una scelta originale.
Tutte queste piante sono spoglianti.
Glicine e vite sono tra i rampicanti più utilizzati per i pergolati di una certa dimensione. Di entrambi basterà di solito una sola pianta, che si allungherà anche per dieci, venti metri. Anzi, la crescita di queste piante è probabilmente indefinita, ma per necessità antropiche necessitano di una potatura annuale di contenimento. La vite comune o l’uva fragola daranno un tocco decisamente rustico e mediterraneo al pergolato. Se optate per un glicine il consiglio è di indirizzarvi su varietà particolari, a fiore piccolo o tondeggiante, bicolore, rosato, bianco, o a grappoli lunghi.
Parthenocissus quinquefolia e P. tricuspidata sono altrettanto affidabili ma non producono fiori, hanno però la caratteristica di arrossare il fogliame in autunno e sono molto indicate in zone fresche.
Il luppolo dorato (Humulus lupulus ‘Aureum’) è una scelta originale.
Tutte queste piante sono spoglianti.
Strategia vincente: accostare piante diverse
Una pergola molto lunga o ampia può ospitare tante piante, ed è questo un modo per avere fogliame tutto l’anno e fiori durante la bella stagione, a partire dalla primavera.
Partendo dalle Clematis più grandi e precoci, passando attraverso la fioritura del glicine e poi a quella delle rose e dei rampicanti a fioritura estivo-autunnale, una pergola può davvero essere fiorita per gran parte dell’anno.
Se vivete in climi a inverni miti, potrete usare anche piante rampicanti quasi delicate, in climi freddi la scelta si riduce all’osso: valgono sempre l’edera e il falso gelsomino. Per uscire dai soliti schemi scegliete un’edera a foglia piccola o dorata e un falso gelsomino a fogliame variegato.
Una pergola molto lunga o ampia può ospitare tante piante, ed è questo un modo per avere fogliame tutto l’anno e fiori durante la bella stagione, a partire dalla primavera.
Partendo dalle Clematis più grandi e precoci, passando attraverso la fioritura del glicine e poi a quella delle rose e dei rampicanti a fioritura estivo-autunnale, una pergola può davvero essere fiorita per gran parte dell’anno.
Se vivete in climi a inverni miti, potrete usare anche piante rampicanti quasi delicate, in climi freddi la scelta si riduce all’osso: valgono sempre l’edera e il falso gelsomino. Per uscire dai soliti schemi scegliete un’edera a foglia piccola o dorata e un falso gelsomino a fogliame variegato.
Non solo rampicanti, anche arbusti
Generalmente quando si vagliano le piante da scegliere si tende a non includere gli arbusti: questo è un errore. Gli arbusti con portamento lasso sono invece molto indicati, sia perché si autosostengono, alleggerendo il peso sui montanti, sia perché si amplia enormemente la scelta tra le rustiche sempreverdi. L’abbinamento arbusto + rampicante è infatti imbattibile in climi freddi.
Il Laburnum anagyroides, detto maggiociondolo o avorniello, è un piccolo arbusto con bel fogliame e fusti lisci, sottili e morbidi, che se sostenuti da un muro o da un traliccio, sortiscono un “effetto rampicante”. È molto usato per creare dei tunnel fioriti: a maggio i lunghi grappoli, simili a quelli del glicine, ma di un color giallo intenso, non passano certo inosservati.
Generalmente quando si vagliano le piante da scegliere si tende a non includere gli arbusti: questo è un errore. Gli arbusti con portamento lasso sono invece molto indicati, sia perché si autosostengono, alleggerendo il peso sui montanti, sia perché si amplia enormemente la scelta tra le rustiche sempreverdi. L’abbinamento arbusto + rampicante è infatti imbattibile in climi freddi.
Il Laburnum anagyroides, detto maggiociondolo o avorniello, è un piccolo arbusto con bel fogliame e fusti lisci, sottili e morbidi, che se sostenuti da un muro o da un traliccio, sortiscono un “effetto rampicante”. È molto usato per creare dei tunnel fioriti: a maggio i lunghi grappoli, simili a quelli del glicine, ma di un color giallo intenso, non passano certo inosservati.
Piante tradizionali ma con un passo in più
Il caprifoglio è una scelta raffinata anche per il profumo soave e fresco, agrumato, per il portamento semi-sempreverde in zone calde, e la sua comprovata rusticità.
Il comune caprifoglio, detto “madreselva” è la Lonicera caprifolium, e fiorisce abbondantemente anche in zone semiombrose. Mentre i fiori più insoliti, spesso molto grandi e vistosi, con colori sgargianti, andranno cercati tra la specie periclymenum. Altri caprifogli interessanti sono la Lonicera japonica e la L. sempervirens.
Di caprifogli ne esistono anche arbustivi, e anche questi possono essere usati come scheletro di una pergola molto ricca, sebbene non raggiungano le altezze di quelli rampicanti.
Il caprifoglio è una scelta raffinata anche per il profumo soave e fresco, agrumato, per il portamento semi-sempreverde in zone calde, e la sua comprovata rusticità.
Il comune caprifoglio, detto “madreselva” è la Lonicera caprifolium, e fiorisce abbondantemente anche in zone semiombrose. Mentre i fiori più insoliti, spesso molto grandi e vistosi, con colori sgargianti, andranno cercati tra la specie periclymenum. Altri caprifogli interessanti sono la Lonicera japonica e la L. sempervirens.
Di caprifogli ne esistono anche arbustivi, e anche questi possono essere usati come scheletro di una pergola molto ricca, sebbene non raggiungano le altezze di quelli rampicanti.
I rampicanti rustici
Sono di meno rispetto a quelle delicate, bellissime, che spesso possiamo goderci solo in estate o se abbiamo una serra. A parte l’edera e il Rhyncospermum, è da ricordare il Celastrus (orbiculatus o scadens), rustico in Italia, che ha una fioritura non esaltante ma delle bacche di un arancio carico veramente stupefacenti. Inoltre è una pianta molto accomodante, che non ha bisogno praticamente di nulla.
La maggior parte delle Clematis sono perfettamente rustiche, inoltre la quantità di specie e varietà è tale da mettere spiazzare anche l’esperto. Alcuni ibridi da giardino sono piuttosto bassi e possono essere coltivati in capaci contenitori in terrazzi o verande.
Da non dimenticare l’Hydrangea petiolaris, un’ortensia rampicante a crescita lentissima, ma molto resistente al freddo.
Forse un po’ troppo vista, la Campsis radicans è tra le piante rampicanti rustiche più note e coltivate.
Il Solanum crispum ‘Glasnevin’ è perfettamente rustico e decisamente attraente per via dei fiori malva lillacino.
Sono di meno rispetto a quelle delicate, bellissime, che spesso possiamo goderci solo in estate o se abbiamo una serra. A parte l’edera e il Rhyncospermum, è da ricordare il Celastrus (orbiculatus o scadens), rustico in Italia, che ha una fioritura non esaltante ma delle bacche di un arancio carico veramente stupefacenti. Inoltre è una pianta molto accomodante, che non ha bisogno praticamente di nulla.
La maggior parte delle Clematis sono perfettamente rustiche, inoltre la quantità di specie e varietà è tale da mettere spiazzare anche l’esperto. Alcuni ibridi da giardino sono piuttosto bassi e possono essere coltivati in capaci contenitori in terrazzi o verande.
Da non dimenticare l’Hydrangea petiolaris, un’ortensia rampicante a crescita lentissima, ma molto resistente al freddo.
Forse un po’ troppo vista, la Campsis radicans è tra le piante rampicanti rustiche più note e coltivate.
Il Solanum crispum ‘Glasnevin’ è perfettamente rustico e decisamente attraente per via dei fiori malva lillacino.
Tra le rose?
Dipende dalla lunghezza del pergolato e dalle vostre preferenze sui fiori. Personalmente coglierei l’occasione per quelle che vengono spesso chiamate dai rodofili “le gigantesse”. Si tratta di rose a fioritura unica primaverile, in grado di allungarsi per dieci metri o più.
Qualche varietà che vi ricompenserà per lo spAzio “rubato”: ‘Treasure Trove’, ‘Mermaid’, ‘Cécile Brunner clg’, ‘Paul’s Himalayan Musk, ‘Bobbie James’, ‘Francis E. Lester, ‘La Mortola’.
Tuttavia ci sono molte rose a crescita bassa, per pergole piccole, archi o gazebo: sono le cosiddette “pillar”. Mentre se il vostro must è la rifiorenza, orientatevi sulle rose tè, cinesi e Noisette, che oltre al fascino di fiori spesso stracolmi di petali, aggiungono un profumo inebriante.
Dipende dalla lunghezza del pergolato e dalle vostre preferenze sui fiori. Personalmente coglierei l’occasione per quelle che vengono spesso chiamate dai rodofili “le gigantesse”. Si tratta di rose a fioritura unica primaverile, in grado di allungarsi per dieci metri o più.
Qualche varietà che vi ricompenserà per lo spAzio “rubato”: ‘Treasure Trove’, ‘Mermaid’, ‘Cécile Brunner clg’, ‘Paul’s Himalayan Musk, ‘Bobbie James’, ‘Francis E. Lester, ‘La Mortola’.
Tuttavia ci sono molte rose a crescita bassa, per pergole piccole, archi o gazebo: sono le cosiddette “pillar”. Mentre se il vostro must è la rifiorenza, orientatevi sulle rose tè, cinesi e Noisette, che oltre al fascino di fiori spesso stracolmi di petali, aggiungono un profumo inebriante.
Delicate o semi-delicate
Le piante rampicanti da zona 9-10 sono sicuramente bellissime ma praticamente impossibili se non da Napoli in giù (ricordandoci che la Puglia tocca minime invernali insospettabilmente basse).
Una tra le piante che preferisco e che sicuramente userei per una pergola, è la Petrea volubilis, che ha un fusto legnoso morbido, e tende ad addossarsi più che avvolgersi. È quella tipica pianta che bisogna annaffiare, concimare per diversi anni prima di vederla fiorire, proprio per questo è consigliabile in una pergola mista, dove la sua lentezza non apparirà scoraggiante.
Tutti i Clerodendrum rampicanti, in particolare il famoso C. ugandense, sono magnifici (in foto un Clerodendrum x speciosum) ma solitamente molto delicati. Hardenbergia e Duranta sono più resistenti ai freddi, così come la Thunbergia grandiflora e la Cobaea scadens, che – se ben esposte e protette – possono sopportare il clima del versante tirrenico fino all’altezza di Roma.I gelsomini, le passiflore, la Macfadyena, sono adattissimi alle zone calde, così come la Plumbago capensis (adatta anche a zone a inverno freddo, dove però potrebbe perdere la parte aerea).
Le piante rampicanti da zona 9-10 sono sicuramente bellissime ma praticamente impossibili se non da Napoli in giù (ricordandoci che la Puglia tocca minime invernali insospettabilmente basse).
Una tra le piante che preferisco e che sicuramente userei per una pergola, è la Petrea volubilis, che ha un fusto legnoso morbido, e tende ad addossarsi più che avvolgersi. È quella tipica pianta che bisogna annaffiare, concimare per diversi anni prima di vederla fiorire, proprio per questo è consigliabile in una pergola mista, dove la sua lentezza non apparirà scoraggiante.
Tutti i Clerodendrum rampicanti, in particolare il famoso C. ugandense, sono magnifici (in foto un Clerodendrum x speciosum) ma solitamente molto delicati. Hardenbergia e Duranta sono più resistenti ai freddi, così come la Thunbergia grandiflora e la Cobaea scadens, che – se ben esposte e protette – possono sopportare il clima del versante tirrenico fino all’altezza di Roma.I gelsomini, le passiflore, la Macfadyena, sono adattissimi alle zone calde, così come la Plumbago capensis (adatta anche a zone a inverno freddo, dove però potrebbe perdere la parte aerea).
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