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Il significato dell'arredamento

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1424182577713629&id=371805042891859&anchor_composer=false


Il link che posto è un breve video pubblicato da Roberto Parodi, giornalista e scrittore, uomo di moto, di avventura, di stile e di cultura, direttore della rivista "Riders" (costa 3,50€: vale la pena comprarsela per farsi un'idea).

Il video è una piccola visita guidata del suo studio: una stanza raccolta, rifugio dell'autore.

Non mi interessa rilevare la pietra della bocca di fuoco incorniciata dalla sobria libreria in legno che perde la sua identitá assorbita da quella dei libri e degli oggetti che la abitano: mi interessa porre l'accento su una cosa per la quale questo video ha un valore istruttivo che merita di essere sottolineato qui su Houzz.

In questa stanza non esiste un solo oggetto che non sia autentico, testimonianza di una storia vissuta, di un'emozione provata, di un racconto da ascoltare; ed è esattamente quello che cerco di far capire ogni volta che rispondo ai quesiti di chi chiede consigli su Houzz: un bell'arredamento non si costruisce acquistando oggetti meccanicamente in negozio, ma preparando gli spazi ad accogliere poco per volta quegli oggetti che saranno i segni di noi stessi e dei nostri sogni, quelli che si sono avverati e quelli che devono ancora succedere.

È questo che restituisce a noi stessi la dimensione di chi siamo quando entriamo nei nostri spazi e che riesce a trasmetterla ai nostri ospiti.

Nella stanza di Roberto Parodi ci sono sicuramente funzionalitá migliorabili, spazio per elementi di completamento, accostamenti cromatici inesplorati (e le tende da rimontare!), ma tutto questo non si nota e passa in secondo piano riempito dal racconto che cattura gli occhi dell'osservatore in ogni angolo.

Quindi abbandonate l'ansia compulsiva di osservare nelle vetrine dei negozi, e concentratevi sul vostro racconto.

コメント (17)

  • Franco2018
    5年前

    Mah, nelle case di ognuno si trovano mobili ed oggetti che hanno una storia. Un divano viene scelto fra tanti altri, così come una tinta per la parete. Tutto ciò che si mette in casa è personale con una storia più o meno travagliata. Le cose non personali son quelle che vengono imposte dagli architetti!


    Ciò detto, se la casa non la si riempie troppo, c'è sempre spazio per accogliere qualcos'altro. Ma ogni tanto bisognerebbe avere il coraggio di far pulizia!

  • PRO
    Lorenzo Pasqualucci, designer | www.lop.it
    質問の投稿者
    5年前

    "Le cose non personali sono quelle che vengono imposte dagli architetti".

    Imposte? Lei ha un'immaginario della professione tutto suo.

    Dica la veritá, Franco2018: lei non ha mai incaricato un architetto...

  • Franco2018
    5年前
    最終更新:5年前

    Era una battuta messa ad hoc, ovviamente, ... e vedo ha avuto effetto!

    Comunque, qui su Houzz di storie "me l'ha detto l'architetto ma io non ero convito/a" se ne leggono pure. Poi ognuno ha il suo modo di fare, e spero che lei non rientri nel cliché di sopra.

  • User
    5年前

    Sacrosanto! Sono d’accordo al cento per cento con il tema sollevato nella discussione, ne per altro è interessantissimo!

    Tutto sommato il video non è calzante, perché si parla di un angolino della casa di quelli che non vede nessuno, non ci ospiti gli amici ed è un caso se è finito nella telecamera. Inoltre il signor Parodi non è un cineasta, quindi il suo studio è risultato più bruttino di quanto magari non sia dal vivo. Menomale che è un uomo affascinante così non ci si sofferma troppo sulle banconote impiccate. :-p


    detto ciò, io penso signor Lorenzo e signor Franco, che la parola chiave sia solo una CULTURA.

    Nell’accezione più estesa del termine. Nell’accezione più estesa del termine. Nell’accezione più estesa del termine si, l’ho scritto tre volte così evitiamo che qualcuno insorga a difesa degli analfabeti.

    Non intendo cultura scolastica, non importa che studi si sono fatti o a quale mostra si è andati. Non parlo della differenza di educazione tra Sgarbi e il mio (amato) fruttarolo.

    Non intendo chi non distingue un Rothko da una prova di tinta sul muro.


    Parlo più che altro di curiosità. Ecco si, cultura derivante dalla curiosità di sapere il più possibile.

    Carpire il verbo dai competenti, studiare l’operato degli addetti ai lavori, seguire con interesse una discussione che apparentemente non serve, ma che fa bagaglio utile.


    oa, io sono una invasata che si esalta per aver scoperto l’esistenza del tunnel solare e ne segue la dettagliata descrizione di come funziona. Non dico di arrivare a tanto, ma di APRIRE IL CERVELLO e farsi un gusto proprio STRATIFICANDO la propria cultura da quella degli altri. Anche il contadino che vuole entrare in casa direttamente in cucina e avere un tavolaccio enorme in mezzo alla stanza, anche quella è cultura. Va studiata e metabolizzata. Archiviata e poi utilizzata quando serve.


    Solo a quel punto non seguiremo più la moda e tutto quello che ci appartiene ci appartiene davvero.

    Solo in questo modo ci potremo confrontare con un professionista in modo costruttivo, sia nel capire le sue visioni, sia nel portare un nostro contributo di vissuto che a volte è quel quid talmente personale da risolvere il progetto.


    ....ammazza quanto ho scritto!!


    p.s. Ho usato il maiuscolo in quelli che secondo me sono concetti chiave, solo per enfatizzarli. Non crediate che vi stia urlando conto per carità, di discussioni con fraintendimenti verbosi ne ho abbastanza!

  • Franco2018
    5年前
    最終更新:5年前

    Ben scritto Nina ma credo che l'argomento della discussione sia un'altro (se non ho capito male): l'arredamento di una casa dovrebbe crescere assieme al suo fruitore, ossia beneficiare dei suoi contatti ed esperienza. Dovrebbe evolvere nel tempo e non essere una camera d'albergo prefinita (come il parquet ;-). Ogni singolo oggetto dovrebbe esser parte delle proprie emozioni.

    Ho prima parlato di situazioni imposte dall'architetto proprio come contrasto alle scelte operate secondo i gusti e le aspettative dell'utente. Potevo anche scrivere "il lume in stile rococò della vecchia zia da cui mi aspetto una grossa eredità e che devo per forza tenere sul tavolo in salotto" per espimere lo stesso concetto sensa far arrabbiare l'autore. Ma così invece si è messo un po' di pepe nella discussione.

    Non condivido invece il punto di vista dell'autore che, ispirandosi al video, sostiene che (spesso? A volte?) gli arrredamenti non sono vissuti come propri mentre secondo me è il contrario, anche con una semplice scarpiera comprata all'IKEA. C'è sempre una parte di se in ogni chiodo piantato sul muro ... a meno che non sia l'architetto ad importelo, o la ricca zia 90enne :D

    Ovvio che queste metafore servono solo a evidenziare di più i contrasti fra due situazioni estreme. Non posso spiegare il bianco se non lo metto in contrasto con il nero - per non parlare delle 1000 sfumature di grigio :D


    PS Oltre al MAIUSCOLO, Houz offre il grassetto ed il corsivo. ;-)

  • User
    5年前

    Per far sì che la casa cresca con il fruitore e ogni oggetto faccia parte di una scelta dettata da emozioni, serve un bagaglio culturale che non faccia influenzare dalle tendenze, ne dall’architetto, ne dai cataloghi. A quel punto ogni cosa ha il suo ruolo: le mode per chi le vuole seguire, l’architetto con cui riesci a comunicare e i cataloghi per orientarti nel marasma di possibilità. Ma nulla prevarica l’altro.


    L’esempio che fai della scarpiera presa all’ikea non è pertinente, perché stai scendendo nel dettaglio di un oggetto necessario, per il quale si tende tra l’altro a fregarsene del colore/modello/valore e la cui scelta è spesso alla stregua di un tagliere o un secchio della spazzatura.

    Dubito fortemente che chiunque nel mondo voglia far parlare di se attraverso una scarpiera di cartone pressato. O che abbia una benché minima emozione nel ritrovarsela dentro casa. Non era questo il concetto, credo che Lorenzo considerasse un discorso di più ampio respiro.


  • User
    5年前

    Comunque questo suo stuzzicare gli architetti non è la prima volta che mi capita di incontrarlo....non devono starle particolarmente simpatici eh?! ;-)


    Pensi che di fronte alla situazione “me l’ha detto l’architetto, ma io non ero tanto convinta” io provo fastidio per il committente! Se un professionista pagato si trova avanti il nulla cosmico (e non parlo di stanze) che deve fare? Un tavolo e due sedie dovrà pur fornirle!


    Qui sta il punto. A mio avviso non dovrebbe esserci il nulla cosmico!

  • Franco2018
    5年前

    Ok Nina, d'ora in poi mi limiterò alle vecchie zie piene di soldi in odore di eredità, sperando di non trovare nessuna appartenente a questa categoria in questo forum. :D

  • User
    5年前

    No no non si limii! Puo essere divertente :-p

    e comunque lei ha sempre molte idee e posta molti link, quindi non è il suo caso!!

  • PRO
    CAFElab Studio
    5年前
    最終更新:5年前

    Vi adoro

    Mi piace tanto leggere questi: “me l’ha detto l’architetto, ma io non ero tanto convinta” oppure

    "Le cose non personali son quelle che vengono imposte dagli architetti"

    Del resto è una cosa risaputa, perché, avendo noi architetti una fetta di mercato esigua, sono poche le persone che davvero nella loro vita fanno esperienza diretta di lavorare con un architetto, gli altri hanno di noi l’idea che ci hanno cucito addosso i media

    E' una cosa che va avanti fin dalla antica grecia: arkhi-tèkton era il "tessitore di inganni", diventato "architecton" nelle traduzioni di Plauto, sinonimo di imbroglione

    Peggio ancora l’Architetto di Vassalli in Cuore di pietra: ammanigliato con i potenti, massone, presuntuoso, arrogante, disprezza e manda in rovina tutti quelli che hanno avuto l’infelice idea di rivolgersi a lui.

    Oppure al cinema, in Inferno di Cristallo dove l’architetto Paul Newman, per risparmiare, in accordo col bieco costruttore fa andare a fuoco il grattacielo, con il pompiere che gli dice "Voi architetti dovreste venire da noi pompieri per imparare come si fa un edificio"

    o Charles Bronson Giustiziere della notte: la mattina architetto, la notte in giro ad ammazzare teppisti

    o un altro film anni 80 che ho adorato, Lei io e lui, tratto da un libro di Moravia, dove un architetto yuppie aiutato dal suo ehm... "lui"... senza nessuna remora morale fa la scalata al successo sfruttando i favori sessuali della moglie del capo Kelly Bishop e alla fine del film realizza l'opera della sua vita: una grattacielo di forma fallica

    o un qualsiasi film tedesco dove se c'è un assassino è sempre un architetto palliduccio, perverso, sadico e amorale

    Noi architetti siamo così, corrotti fino all'osso, stateci alla larga o mentre sedurremo le vostre mogli, vi faremo indebitare e i vostri figli non potranno andare all'università

  • Franco2018
    5年前
    最終更新:5年前

    CAFElab Studio la discussione era su tutt'altro e l'architetto era solo citato al posto della zia 90enne danarosa. Spero che non si trovi anche in queste medesime condizioni sennò son perduto!

    PS Grazie mille per la panoramica sugli architetti cattivi. Ci aggiungiamo anche gli ingegneri come Morandi (magari aspettando la fine del processo)?

  • PRO
    CAFElab Studio
    5年前

    Non saprei dire se esistono ingegneri cattivi,

    da quel che ne so, diversamente dagli architetti, gli ingegneri sono persone serie e dall'orientamento sessuale ben definito

    ... c'è anche chi dice che non siano altro i predecessori dei computer


    PS

    Me ne è venuto in mente un altro, Antony Royal l'architetto spietato dei piani alti di Condominium di Ballard libro da leggere assolutamente

    non male anche la trasposizione cinematografica dov'è interpretato da Jeremy Irons



  • User
    5年前

    Cafelab, ma è proprio per questa carrellata di personaggi che io apprezzo gli architetti!! :-D

    Gli ingegneri a confronto sono così noiosi, ordinati, occhialuti e politically correct!!


    Molto interessante l’origine greca del nome, da ignorante non la conoscevo!

  • PRO
    Fabricamus Architettura e Ingegneria
    5年前
    最終更新:5年前

    CAFElab Studio che panoramica affascinante! mi sono depresso, da architetto!

    Comunque ho tentato di rimediare diventando socio di due ingegneri ;-)

    Oreste Batori

  • Franco2018
    5年前

    Fabricamus, mi raccomando: non faccia vedere questa discussione agli ingegneri altrimenti dopo gli architetti e le zie 90enni abbiamo una ulteriore categoria di inc.ti. :D

  • PRO